Rinforziamo l’AVS e aumentiamo le rendite
70 franchi al mese, 840 fr. all’anno. È sicuramente poco, ma è il primo aumento reale da più di quarant’anni. Purtroppo questo aumento è addirittura troppo per la destra. Per altri partiti, invece, l’aumento non basta e per questo si oppongono alla Previdenza 2020. Due ragioni opposte tra di loro, ma che alimentano lo stesso rischio: senza la Previdenza 2020 l’AVS rischia di dover affrontare delle difficoltà oggettive.
L’aumento di 840 franchi annui, o di 2’700 per le coppie, compenserà l’anno in più di lavoro per chi guadagna 39’000 franchi. Questo significa che la riforma compensa la differenza soprattutto per le donne, visto che sono la maggioranza a non lavorare a tempo pieno. Molte, più di mezzo milione, hanno solo la rendita AVS per vivere dopo il pensionamento.
Anche per il secondo pilastro ci sono grandi differenze visto che le rendite delle donne sono più basse del 63% rispetto a quelle degli uomini. Per questo motivo è indispensabile concretizzare al più presto la legge sulla parità, votata nel 1995, e far sì che le donne guadagnino lo stesso salario degli uomini a parità di mansioni.
Oggi non è ancora il caso e le donne devono lavorare fino a fine febbraio dell’anno seguente per il salario che gli uomini hanno già guadagnato al 31.12. Questo è un punto centrale se vogliamo veramente aver una vera parità, dai salari, alle condizioni di vita fino al pensionamento. Ma chi si oppone a realizzare dei veri progressi per la parità? La destra e i partiti borghesi, dopo aver tentato di affossare il progetto nel programma di governo, non vogliono introdurre delle sanzioni efficaci contro le aziende che non rispettano la parità salariale.
Diciamo Sì alla Previdenza 2020, Sì al decreto per il finanziamento supplementare e combattiamo per la parità salariale senza più tentennare.
Ornella Buletti, Giubiasco