Un Sì alla Previdenza 2020 per i meno fortunati


Tra di noi c’è chi ha un buon lavoro, guadagna bene e può permettersi una previdenza vecchiaia in sintonia con il tenore di vita precedente al pensionamento: versa contributi al primo pilastro (l’AVS), ha un buon secondo pilastro e rimpingua il terzo.

Ci sono però anche pensionati che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese: sono coloro, soprattutto donne, che non hanno una rendita da secondo pilastro, hanno svolto lavori umili mal retribuiti durante una vita intera e godono di piccole rendite immutate da quarant’anni. Chi ha un reddito annuo superiore agli 84’600 franchi supera la soglia oltre la quale i contributi all’AVS non influenzano più la propria rendita, ma versa comunque i contributi secondo il reddito. Ciò in base al principio di solidarietà che rende l’AVS un istituto molto importante per l’equilibrio e la coesione sociale svizzera: chi ha un reddito alto permette a chi guadagna meno di avere una rendita più accettabile.

L’AVS è così l’assicurazione che più si avvicina all’idea secondo cui ognuno contribuisce secondo le sue risorse e ciascuno riceve in funzione dei suoi bisogni. La Previdenza 2020 prevede un aumento di 840 franchi annui, o 2’700 per le coppie, indistintamente per tutti i nuovi pensionati: ne trarranno beneficio coloro che già stanno bene, ma soprattutto le persone che hanno solo la rendita AVS per vivere; i primi, che durante la loro vita attiva hanno versato contributi più alti, permetteranno ai secondi di vivere in maniera più dignitosa.

È l’applicazione perfetta del principio di solidarietà voluto dal legislatore quando creò l’AVS. Per questo motivo il 24 settembre votiamo due Sì convinti alla riforma delle pensioni.

Davide Dosi, municipale PS – I Verdi Chiasso



 

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