Punto di vista

 

Già da 70 anni l’AVS, ossia la previdenza statale, rappresenta il pilastro più importante del nostro sistema di previdenza per la vecchiaia. Viene finanziata tramite il cosiddetto principio di ripartizione che permette di far fronte alle turbolenze dei mercati finanziari. Grazie agli aumenti dei salari e della produttività, l’AVS viene finanziata da 40 anni in modo stabile con le stesse aliquote prelevate sui salari. Dato che ora la generazione del baby-boom giunge all’età di pensionamento, si rende necessario un finanziamento aggiuntivo.

La previdenza professionale è molto più dipendente dai mercati finanziari e deve lottare da anni con le conseguenze dei bassi tassi di interesse. In seguito a questo fatto e all’aumento della speranza di vita, il tasso di conversione delle rendite della previdenza professionale obbligatoria dovrà venir ridotto. Le casse pensioni hanno già ridotto da tempo il tasso di conversione per la parte non obbligatoria, ossia gli averi accumulati con le quote salariali che superano 84’000 franchi all’anno.

Dopo il fallimento di vari tentativi di riforma precedenti, il governo ha deciso di presentare una revisione globale del sistema previdenziale. Gli obbiettivi di questa riforma erano di mantenere il livello delle rendite, garantire il sistema previdenziale e rendere più flessibile l’età di pensionamento. Questi obbiettivi sono stati raggiunti e con un sistema di finanziamento sopportabile. Questo compromesso è frutto di ampie battaglie, in cui tutte le parti hanno dovuto fare delle concessioni, ma hanno anche potuto salvaguardare i punti essenziali.

Finanziamento dell’AVS assicurato 

Tramite un finanziamento supplementare moderato, il futuro dell’AVS è garantito almeno fino al 2030. Come finora, la Confederazione si assumerà una partecipazione pari al 19,55%. Nel contempo, uno 0,3% dell’Imposta sul valore aggiunto, impiegato fino alla fine del 2017 per risanare l’Assicurazione invalidità (AI), verrà attribuito all’AVS. Dal 2021, l’Imposta sul valore aggiunto sarà aumentata dello 0,3%, salendo a quota 8,3%. Ciò è sopportabile, se pensiamo che un acquisto in Svizzera del valore di 100 franchi, sarà maggiorato di appena 30 centesimi.

Un contributo non indifferente dovrà essere fornito anche dalle donne. L’età di pensionamento delle donne salirà infatti gradualmente a 65 anni. Inoltre l’età effettiva di pensionamento (chiamata in futuro età di riferimento) diventerà per tutti più flessibile, dato che viene introdotta la possibilità di andare in pensione tra i 62 e i 70 anni –  e anche in modo graduale.

Primo aumento delle rendite AVS da 20 anni

La riduzione del tasso di conversione degli averi accumulati nella previdenza professionale comporterà un abbassamento delle rendite del 10%. Per mantenere il loro livello, i premi saranno leggermente aumentati e sarà assicurata una parte più grande del salario. Nel contempo, i nuovi beneficiari di rendite AVS riceveranno un supplemento di 840 franchi all’anno. Le rendite per coppie corrisponderanno in futuro al 155% della rendita massima, ossia fino a 2720 franchi all’anno in più. Questo miglioramento delle rendite sarà finanziato con un aumento dei premi dello 0,15% sia per i datori di lavoro che i dipendenti ed è quindi coperto fino al 2040.

Donne meglio assicurate 

Le donne dovranno sopportare l’aumento dell’età di pensionamento, ma potranno a loro volta approfittare di questa riforma. L’aumento delle rendite AVS costituisce un vero miglioramento della situazione per le circa 500’000 donne che vivono solo grazie a queste rendite. Il pensionamento anticipato comporterà solo piccole riduzioni delle rendite, il che significa che le donne ne usciranno meglio. Un altro aspetto molto importante è che il lavoro a tempo parziale viene meglio assicurato a livello di previdenza professionale.

Soluzione favorevole per le generazioni 

Contrariamente alla proposta presentata dagli oppositori, questa riforma è molto più giusta per le varie generazioni. Il sistema previdenziale garantisce materialmente la vecchiaia e la nuova generazione non deve sostenere finanziariamente i propri genitori. Il maggior carico finanziario è moderato. Le deduzioni supplementari sul salario per l’AVS sono minime e anche i premi per la previdenza professionale vengono aumentati solo leggermente. I giovani devono inoltre essere contenti dell’adeguamento del tasso di conversione, dato che ora si assiste nella previdenza professionale ad una ridistribuzione pari a 1,3 miliardi di franchi all’anno dai giovani agli anziani – e questo benché non sia nemmeno previsto. E, per concludere, in che modo la nuova generazione potrebbe conciliare lavoro e famiglia, se non avesse il sostegno di nonni e nonne.

Per questi motivi Previdenza per la vecchiaia 2020 è un pacchetto equilibrato che merita il nostro sostegno.

 

Barbara Gysi, Consigliera nazionale PS San Gallo

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